Albori - Vietri sul Mare (Sa)
Non sono certe le origini del nome di questo antico borgo situato alle porte della splendida Costiera Amalfitana e che per la sua bellezza è stato inserito tra i più Belli Borghi d'Italia:
la più fantasiosa è quella che lo fa derivare da Arvo , un argonauta al seguito di Giasone che, attratto dalla bellezza del luogo, vi si sarebbe stabilito dopo una tempesta. un altra è che Albolo sarebbe il personaggio goto o longobardo che avrebbe dato il nome al casale. O ancora il nome potrebbe anche designare il luogo in cui anticamente si andava a far legname - albores, alberi - per costruire le navi. Infine potrebbe richiamare Albola , una sorgente di acqua minerale esistente nella zona.
Nella prima metà del IX secolo si hanno le prime notizie di insediamenti nella zona di Albori . In un documento del 1324 viene citato per la prima volta il casale di Albori, sorto a 300 metri di altitudine per sfuggire alle incursioni costiere dei Saraceni.Mentre nel 1500 circa è istituita per regio decreto l'imposta detta "gabella del pane", in base alla quale nel casale può vendere il pane solo l'appaltatore o persona da lui delegata. Nel 1610 è costituita la parrocchia di Àlbori.
Il borgo, di origine marinara come testimonia anche l’attuale Marina di Albori , costruito probabilmente dagli abitanti terrorizzati dalle continue escursioni saracene, è composto da un gruppetto di case colorate di fronte al mare, addossate le une alle altre e strette tra viuzze e vicoletti, in base alla strategia difensiva degli arabi, che si interrompono in uno slargo dove, ancora oggi, la sera, si ritrovano gli abitanti.
Qui ad Albori, lontano dal caos di Vietri e della trafficata seppur bella Costiera Amalfitana, si respira ancora l’aria dei tempi antichi: di giorno lo sguardo spazia dall’azzurro del mare Tirreno alle verdi pendici del Monte Falerzio, dov'è bello passeggiare in pace e tranquillità tra le cappelle votive dedicate ai santi protettori, invece al calare della sera le donne recitano il rosario e gli uomini si raccontano la giornata trascorsa, mentre la brezza marina placa gli animi ed il cielo riempie di stelle gli occhi.
Gli edifici in pietra e calce, sormontati dalle caratteristiche tegole napoletane, sono stati oggetto di studio da parte di numerosi architetti. Il nuovo paese, infatti, ha mantenuto l'architettura mediterranea originaria, con case a volta dai colori decisamente vivi, che servivano a farle riconoscere da lontano ai propri abitanti quando, ottimi naviganti, si allontanavano da esse o vi si riavvicinavano dopo lunghi periodi trascorsi in mare. Nel periodo invernale, quando la navigazione non era possibile, gli abitanti si dedicavano all'agricoltura, coltivando quel poco di terreno che riuscivano a strappare alla montagna.
La felice combinazione di mare e monte è dunque la caratteristica di Albori , che non è nemmeno priva di tesori d'arte: nella piazza sorge la chiesa dedicata a Santa Margherita , giovane martire di Antiochia, al cui interno si possono ammirare pregevoli affreschi di scuola napoletana, di cui fu esponente illustre il decoratore barocco Francesco Solimena (1657-1747).
(Notizie tratte da varie fonti sul Web)